Ave o Maria
ti prego ho paura
fa’ che il tempo non voglia
scolpire i miei polsi
striscio da giorni
ti chiedo perdono.
Ave o Maria
raschio la terra
ho la fronte rappresa
i pensieri in vetrina
lascia che i colpi
siano poco feroci
lascia che il globo
abbia sguardi più vacui
Ave o Maria
ho convessi bemolli
veloci bisogni
poltrone laccate
lascia che i pazzi
non comprino niente
lascia che il vento
sgombri le piazze.
Ave o Maria
estremità nere:
pietà
per chi impasta
compulso la terra
con l’acqua e col sale.
sabato 6 ottobre 2007
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